Il tecnico toscano mette il veto sulla possibile partenza del gioiello del vivaio, sempre più a suo agio nel suo scacchiere tattico
Ha resistito lo scorso anno, quando la Juve aveva disegnato il suo centrocampo sull’asse Rabiot-Pogba, poi modificato con l’arrivo di Leandro Paredes in una coppia di centrali franco-argentina. Preso atto del rendimento insufficiente del sudamericano, lui ha aspettato pazientemente il suo turno, scalando sempre più le gerarchie nella linea mediana. Fino a ritagliarsi un totale di 40 presenze stagionali in tutte le competizioni. Niente male per uno che quell’estate era andato più volte vicino ad una cessione in prestito.
Ora, passato un anno, il suo status è cambiato, ma il suo futuro continua a ballare tra due tendenze di segno opposto. La prima, che spinge affinchè diventi un punto fermo della Juve di oggi ma anche di quella del domani, trova le sue basi nella costruzione di una squadra giovane, con profili che non pesino troppo, a livello finanziario, sul bilancio del club bianconero.
L’altra, che prevederebbe una sua partenza per fare cassa, si giustificherebbe con la necessità di avere un tesoretto di mercato da reinvestire per qualche colpo top. La scelta non sembra facile ma invece lo è per Massimiliano Allegri, che ha posto una sorta di veto sul prodotto del settore giovanile.
Nonostante ancora di questi tempi, un anno fa, all’alba della stagione scorsa, il tecnico toscano parlasse di ‘categorie’ per spiegare perchè i giovani talenti provenienti dalla Juve Under 23 non giocassero con più continuità, Fabio Miretti ha fatto breccia nelle idee del suo mister. Che ora lo ritiene evidentemente a tutti gli effetti un giocatore ‘da Juve’. La dimostazione è nell’impiego da titolare del centrocampista in 3 delle 4 gare di campionato dei bianconeri.
Le voci su una possibile partenza del calciatore nel mercato di gennaio sono state messe a tacere con decisione dall’allenatore livornese che non vuole prendere in considerazione una sua partenza.
Miretti, e il suo fido partner di centrocampo Nicolò Fagioli, non sono più delle semplici promesse da far crescere in prestito da qualche parte, come tra l’altro già capitato al secondo. I due sono considerati delle risorse importanti già nel presente, in una stagione che vede la Juve libera dagli impegni infrasettimanali delle Coppe.
Allegri, che sta facendo di necessità virtù stante il praticamente certo addio a Paul Pogba, si affida ormai con sempre maggiore continuità ai giovani rampanti che mezza Itala vorrebbe tra le proprie fila.
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