Il campionissimo di Belgrado, ancor più nella leggenda dopo il trionfo a New York, ha incrementato il suo già ricco patrimonio
Probabilmente non basterebbe un intero volume enciclopedico, forse nemmeno una raccolta in 10 volumi, per sciorinare tutti i record della straordinaria carriera di Novak Djokovic. Il campione serbo, con i suoi ultimi trionfi, sta ridefinendo la concezione di GOAT. Ovvero del più grande di tutti i tempi. Più che altro sta convincendo anche gli scettici, quelli allergici ad individuare il migliore di ogni epoca, che forse davvero il numero uno all-time sia proprio lui.
Con il recentissimo trionfo sul cemento di New York – 24esimo Major in carriera, eguagliata Margaret Court, fino al 12 settembre detentrice unica di un tale numero di vittorie – il serbo ha messo un altro mattone in una carriera ai limiti dell’irreale.
Qualcuno sostiene, e non da oggi, che le affermazioni nei tornei del Grande Slam già avrebbero potuto scavallare quota 25 se gli fosse stato consentito di partecipare all’edizione 2022 degli Australian Open. Un torneo che del resto Nole ha vinto ‘solamente’ 10 volte. O se non gli fosse stato impedito di prendere parte agli Us Open del settembre 2022. Quando anche le leggi americane erano ancora stringenti sui soggetti non vaccinati al Covid-19.
Nonostante questi antipatici incidenti di percorso – manca la controprova sugli scontati trionfi del fuoriclasse – Djokovic è stato comunque in grado di staccare ulteriormente Rafa Nadal nel conteggio dei Major vinti. 24, appunto. Con lo spagnolo, intenzionato a prendere parte ad un’ultima lunga last dance nel 2024, fermo a quota 22.
Iper vincente e ricchissimo: Djokovic è un vero cannibale
Scorrendo la sua biografia sul sito dell’ATP scorgiamo dei numeri che sono davvero impressionanti. 96 titoli totali in carriera, unico giocatore della storia ad avr vinto almeno tre volte ciascun Major, unico tennista dell’era Open, insieme a Rod Laver, ad aver vinto consecutivamente – ma non nello stesso anno solare – tutte e quattro le prove dello Slam. Ma comunque il solo a compiere l’impresa su tre superfici differenti.
39 titoli nei tornei Masters 1000 – l’ultimo a Cincinnati, giusto una settimana prima di Flushng Meadows, al termine di un’epica sfida contro Carlos Alcaraz – e 6 ATP Finals completano un quadro da urlo. E poi ci sono i guadagni di un’intera carriera: oltre 175 milioni di dollari guadagnati dalle sole partecipazioni, e vittorie, nel circuito professionistico.
Proprio la vittoria sul cemento dell’Arthur Ashe Stadium ha fruttato al fuoriclasse qualcosa come 3 milioni di dollari statunitensi. Cioè circa 2,8 milioni di euro. Un’altra soddisfazione, oltre a quelle foriere di grandi gioie per le vittorie sul rettangolo di gioco, che il suo straordinario percorso gli ha consentito di avere. Chapeau, leggenda vivente.