Il numero uno del mondo, che sta preprando con cura maniacale il rush finale della stagione, ha lasciato tutti di sasso
Già personaggio non banale di suo – impossibile non ricordare la sua netta posizione in merito alla somministrazione del vaccino anti Covid-19, o la scelta di portare avanti una dieta vegana – Novak Djokovic, la leggenda vivente del tennis, continua a far parlare di sè non solo per le mirabili imprese sul rettangolo di gioco.
Il finale di stagione potrebbe regalare al nativo di Belgrado altre incredibili soddisfazioni. All’orizzonte infatti, oltre al Masters 1000 di Parigi-Bercy – un torneo al quale Nole è affezionato – ci sono infatti le ATP Finals di Torino e la Final Eight di Coppa Davis a Malaga. In attesa di eventualmente aggiornare lo straordinario libro dei record, il fuoriclasse slavo ha rilasciato un’interessante intervista sui canali social della PTPA (Professional Tennis Players Association, il sindacato per i giocatori creato anche dal serbo nel 2019).
Il tema affrontato è di quelli delicati: si parla della sponsorizzazione, per gli atleti, di marchi di aziende di scommesse, nonchè di discorsi inerenti il guadagno che dalle stesse scommesse potrebbe derivare per gli attori in gioco. Ovvero la categoria dei tennisti, della quale Novak è uno degli esponenti più importanti.
Novak Djokovic shock: “Diamo troppo e riceviamo troppo poco”
“Credo sia illogico che noi tennisti non possiamo avere loghi delle aziende di scommesse sulle nostre maglie. Oltre al fatto che non possiamo ricevere una giusta parte, cioè almeno il 50%, dei proventi che i tornei raccolgono direttamente dal mondo delle scommesse“, ha detto il numero uno del mondo.
Djokovic ha argomentato anche con successive motivazioni quella che, solo superficialmente, potrebbe apparire una richiesta dettata dall’avidità. “Il 95% dei miei colleghi si farebbe sponsorizzare da un’azienda e io approverei la cosa. I tennisti non conoscono bene la situazione economica legata al mondo delle scommesse. Se lo sapessero, si spenderebbero in altro modo. Diamo troppo e riceviamo troppo poco“, ha concluso.
In attesa di ascoltare la reazione, sulla questione, di tutti i soggetti tirati in ballo dalla leggenda serba, Djokovic prosegue nella sua maniacale preparazione al rush finale di un 2023 che gli ha riservato delle soddisfazioni forse maggiori anche della sua inguaribile ambizione di successo.
Pur essendo impossibilitato a scegliere cosa vincere tra il torneo di Parigi, le ATP Finals e la Coppa Davis, siamo abbastanza sicuri che il leader del ranking ATP sceglierebbe la tanto agognata ‘Insalatiera’. Siete pronti a scommetterci?…