Jannik Sinner non si ferma più. Il trionfo ai China Open di Pechino ha regalato anche un altro risultato matematico al tennista
Momento che definire glorioso è poco per Jannik Sinner. Il viaggio in estremo oriente per disputare due importanti tornei tennistici in Cina sta andando alla grande, come già visto nelle ultime gare da lui disputate.
Il talento altoatesino ha da poco trionfato agli ATP 500 di Pechino, un torneo che è tornato a disputarsi dopo i tre anni di stop a causa della pandemia Covid e della preponderanza del virus tanto temuto nel paese asiatico. Sinner ha superato Alcaraz in semifinale e Medvedev in finale, aggiudicandosi il nono titolo della sua giovane carriera.
Ora Jannik ha cominciato immediatamente a fare sul serio anche nel secondo torneo cinese, il Master 1000 di Shanghai, altro appuntamento a dir poco rilevante di questa fase della stagione. Già vittorioso nel primo turno, Sinner è riuscito anche a conquistare un altro traguardo a cui teneva molto.
Sinner già alle ATP Finals: il successo su Giron consolida la qualificazione
Sinner ha superato lo statunitense Marcos Giron in due set molto combattuti, in particolare il primo in cui l’azzurro aveva iniziato col piede sbagliato per poi rimontare da 1-4 a 4-4 e vincendo al tie break. Segnali di forza, costanza e grinta del fuoriclasse di San Candido, che in questo modo ha anche consolidato un importante traguardo.
Dopo tale trionfo Jannik Sinner è ufficialmente qualificato alle ATP Finals di Torino. Un obiettivo che l’italiano aveva da inizio stagione è che è stato matematicamente raggiunto grazie ai suoi trionfi in terra cinese. La vittoria su Giron consegna a Sinner i punti nel ranking necessari a staccare il pass per l’ultimo grande torneo individuale maschile dell’anno.
Il 4° posto nel ranking, raggiunto durante il torneo di Pechino, resta saldo nelle mani di Sinner, che come già ampiamente riferito diventa il primo italiano dopo 47 anni a entrare nei primi quattro tennisti della classifica mondiale. L’ultimo era stato Adriano Panatta nel 1976. Record e primati che rendono Jannik già una leggenda del nostro tennis, a soli 22 anni di età. Con un futuro radioso di fronte a sé.
Ora testa al Master di Shanghai, dove lo attende un tabellone ricco di insidie. In gara in estremo oriente anche altri due italiani come Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti, pure loro a caccia di successi per scalare la classifica.