Gianmarco Tamberi parla del suo momento d’oro da atleta, ma anche di una nuova aspettativa che si presenterà dopo le Olimpiadi
La barba tagliata a metà, il carattere ribelle e sopra le righe, l’intelligenza nel conoscere i propri limiti e nel non deprimersi dopo le prime delusioni. Tutto questo è Gianmarco Tamberi, uno degli atleti più importanti del momento in Italia.
Gimbo, come lo chiamano affettuosamente amici e tifosi, viene da un’estate gloriosa. Infatti ha conquistato l’oro ai Mondiali di Budapest nella sua specialità, il salto in alto. Un vero e proprio numero uno Tamberi, visto che già nel 2021 era riuscito a diventare campione olimpico, ex aequo con il qatariota Essa Barshim.
Un fuoriclasse che, superati gli infortuni ed i problemi muscolari tipici per gli atleti del suo calibro, ha avuto la forza e la costanza per lavorare e tornare a trionfare. Lui, considerato da sempre un talento del salto, finalmente ha acquisito la costanza e la maturità imprescindibili per portarsi a casa medaglie prestigiose.
Tamberi svela: “Dopo Parigi penseremo ad allargare la famiglia”
Ora l’obiettivo numero uno di Tamberi è chiaro ed ovvio, arrivare al top all’Olimpiade di Parigi 2024, che si disputerà tra meno di un anno. I prossimi mesi per Gimbo saranno dunque dedicati alla preparazione atletica e fisica e all’evento più importante della carriera dove Tamberi dovrà confermarsi in quanto campione uscente.
Ma nell’intervista rilasciata al magazine Sette, Tamberi ha annunciato un altro obiettivo da centrare in futuro, allargare la famiglia proprio dopo le Olimpiadi assieme alla moglie Chiara Bontempi, da sempre la sua dolce metà: “Una piccola Chiara mi piacerebbe davvero un sacco ma rimandiamo a dopo i giochi: con la preparazione dovremmo togliere energie o a una nuova vita o al sogno cui abbiamo dedicato tanti anni e fatica“.
Quindi prima Parigi 2024, in cui Tamberi sogna il back-to-back mai riuscito nella storia dei salti, e poi un figlio per coronare l’idillio familiare del fortissimo atleta nativo di Civitanova Marche. Interessanti anche le parole di Tamberi riguardo alla più grande privazione che ha dovuto sostenere per diventare un campione.
“La dieta è sempre il sacrificio più grande, non è facile sostenere quelle privazioni per tanti mesi. Ti cambia l’umore. Ho un mental coach che mi segue da anni e ho fatto un percorso con una psicologa nutrizionista, sono supporti importanti quando si fa qualcosa così al limite. Sono alto 1,92 e al Mondiale pesavo meno di 74 kg, ero decisamente sottopeso. Voglio dirlo chiaramente, non vorrei che qualcuno copiasse quello che faccio io per dimagrire: il mio è un percorso estremo seguito da esperti“.